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La Disabilità non è contagiosa

| Anna Senatore |

La Diversità e la Disabilità creano disagio. E quando si prova disagio si tende ad alzare un muro.

Il titolo è provocatorio, ma del resto non si tende ad evitare quelle situazioni e quelle persone… che creano imbarazzo?

Le ragioni possono essere tante, che spingono ad attuare un piano di fuga o un atteggiamento distaccato. Non è mia intenzione giudicare, mi limito ad osservare e, ad offrire alcuni strumenti per facilitare “reazioni alternative”.

La difficoltà che si prova, quando si vivono situazioni di disagio, potrebbe offrire l’opportunità per superare un limite e diventare persone migliori. Ecco qualche suggerimento:

Quando si entra in contatto con una persona “atipica” non soffermatevi sulla diversità.

Non lasciatevi intimorire o mettere a disagio dal loro aspetto esteriore, dal lor modo di guardare o di parlare. In fondo siamo tutti diversi, con le nostre particolari caratteristiche, al di là di evidenti hanicap, ma siamo anche Tutti uguali…

Abbiamo tutti un’Anima e un Cuore che batte e, che prova sentimenti ed emozioni. Non è necessario fare tanto, basta un sorriso, una carezza, un tocco lieve sulla mano per esprimere solidarietà e gentilezza.

😉La disabilità non è contagiosa…

Se avete figli di amici o di conoscenti, compagni di scuola, o vicini di casa, potreste relazionarvi senza modificare nulla di voi. Mi spiego meglio: comportatevi come se quella persona non avesse quel deteminato handicap.

Potete chiederle come si chiama, quanti anni ha, cosa le piace mangiare, il cantante o la canzone preferita, ecc. Ho finito di leggere da poco il libro autobiografico di Zoe Rondini “Nata viva” e ho colto moltissimi aspetti che confermano la mancanza di inclusività.

Non temete di stabilire un contatto fisico e se siete in confidenza lasciatevi andare ad un gesto tenero come una carezza sulla mano, sul viso o se possibile un abbraccio.

Durante un’intervista rilasciata a Fanpage, il mio Assistito con mia grande sorpresa fece un’affermazione incredibile. A distanza di mesi, sebbene avesse avuto la sua prima esperienza, con il corpo di una donna, lui ha affermato…

…Che la cosa più bella che ricordava di tutto il percorso fosse l’abbraccio!

Essere visti e considerati oltre la malattia, oltre la diversità, come un “Capolavoro” unico e irripetibile. Imparare a guardare l’altro, oltre l’aspetto fisico… Non vorremmo essere tutti visti così? Pensate che bello…

Poter offrire a chi si sente rifiutato, o ignorato, ricevere un gesto di attenzione e gentilezza. E pensate, potrebbe avere una storia meravigliosa da raccontarvi e farvi vedere il Mondo a modo suo…

Potreste scoprire dentro un Corpo spigoloso un carattere dolce e uno spiccato senso dell’ Humor. Potreste addirittura scoprire che la medicina migliore, che si possa donare è un sorriso, e uno sguardo senza giudizio.

Incominciamo quindi a riconoscere la nostra Luce interiore, i nostri pregi, e aspetti positivi. Nutriamo gentilezza, dolcezza, tenerezza, simpatia, ottimismo…

Potremmo poi diffonderli e contribuire a rendere il Mondo un posto migliore in cui vivere. Questo video che pubblico oggi, è una testimonianza forte, che ho deciso di condividere per aiutarvi a fare qualche riflessione.

È stato registrato in occasione di un incontro Karmico con una meravigliosa Anima in Cammino. Francesca Rossi è un’insegnante di Lettere che sta preparando la tesi di Laurea in Psicologia.

Buona visione e se lasciate un commento o una riflessione sarò felice di rispondere.

AnnA❣