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Assistenza sessuale in Italia

Per chi non lo sapesse nel 2018 sono stata la prima Tirocinante in Italia ad aver assistito un ragazzo disabile grazie al Progetto Love Giver.

Non tutti sanno che questa figura professionale non è ancora riconosciuta ufficialmente.

Il Ddl, ovvero il Disegno di Legge presentato già 2 volte, “dorme in Parlamento” .

Poichè vi era la necessità di sostenere moltissime famiglie che ne facevano richiesta, Max Ulivieri nel 2013 crea il Comitato Love Giver insieme al Prof. Fabrizio Quattrini.

Io ho partecipato alle selezioni per candidarmi come OEAS presso l’IISS di Roma a luglio 2013.

Ha iniziato il primo Corso di formazione nel 2017 insieme ad altri 17 Operatori.

Il mio Tutor è stato il Professor Fabrizio Quattrini, noto psicoterapeuta e sessuologo di Roma.

Il Tirocinio è durato da maggio a dicembre 2018, e in questi mesi ho incontrato il mio assistito per offrirgli un supporto educativo-esperenziale.

Matteo alla soglia dei 40 anni non aveva avuto nessuna relazione intima ma coltivava da tempo il desiderio di vivere una storia d’amore perché credeva nell’amore romantico.

Matteo cercava una persona che potesse ascoltarlo e aiutarlo a chiarire i suoi dubbi e, a fargli esprimere il suo potenziale come uomo.

Matteo non cercava una figura femminile per fare sesso ma una donna con la quale vivere le sue prime esperienze affettive,emotive ed erotiche.

A me personalmente la definizione Assistente Sessuale non piace, perché induce a pensare che aiuto le persone a vivere la sessualità con rapporti sessuali , come fanno in molti paesi del Nord Europa.

In Italia è vietato agli operatori OEAS avere rapporti sessuali con i propri assistiti, secondo il protocollo LoveGiver

La Responsabile di Privata Assistenza quando ha compreso i suoi bisogni si è rivolta al Presidente della Love Giver, per chiedere Assistenza Sessuale.

Grazie al Progetto Love Giver, Matteo ha potuto sperimentare per la prima volta nella sua Vita, l’accoglienza e l’esperienza corporea di essere abbracciato e di abbracciare una donna.

Nell’ultimo incontro infatti ero seduta sulle sue gambe ed è riuscito sia ad abbracciarmi

Nonostante la tetraparesi spastica, che gli causa scarsa mobilità del braccio e la tensione delle dita della mano, Matteo e’ riuscito a sfiorare il mio seno con un dito.

Ci sono stati un momenti carichi di immensa emozione e gratificazione.

Dopo la prima fase di ascolto e di accoglienza, io e Matteo passavamo molto tempo mano nella mano.

Spesso restavamo in silenzio e, leggevo nei suoi occhi la gioia di essere accolto con empatia, di essere rassicurato perché lo ascoltavo e lo guardavo senza giudizio.

Ricordo con stupore che durante gli ultimi due incontri quando eravamo vicini lui parlava a bassa voce e le sue parole, che normalmente faticavano ad uscire, fluivano invece senza nessuna esitazione o interruzione!

Il mio “volontariato” gli ha donato la possibilità di relazionarsi per la prima volta a 38 anni, con una donna.

Ho vissuto l‘assistenza Sessuale come un’esperienza bellissima, fatta di ascolto, sguardi e molta intimità.

Ho insegnato Esercizi di Respirazione per allentare la tensione e di superare le sue preoccupazioni di farmi male.

Matteo ha sperimentato con me, quello che lui ha definito un “Bacio Profondo“.

La differenza rispetto ai “bacetti” che si danno sulla guancia e sono “sfuggenti” consisteva nel baciarmi sulla guancia ma senza doversi ritrarsi subito.

Ricordo che il “Primo Bacio” abbia avuto una durata di quasi un minuto!

E ogni qual volta Matteo ne sentiva il bisogno, senza chiederlo socchiudeva gli occhi ed io mi avvicinavo a lui per accoglierlo con tenerezza e senza fretta.

Toccare il mio seno è stata per lui la prima esperienza sessuale vissuta nel nostro ultimo incontro.

La sua preoccupazione era di non essere delicato e la sua tensione emotiva non lo faceva respirare in modo fluido.

Negli incontri precedenti gli avevo insegnato la “Respirazione Consapevole” e questo lo ha aiutato ad allentare la sua ansia.

Ovviamente per lui l’esperienza è stata solo l’inizio di un viaggio di scoperta che dovrà poi, continuare da solo, senza il mio supporto.

Questa esperienza a me ha dato la certezza che la mia Mission di Vita è quella di aiutare le persone a vedere le proprie potenzialità per vivere poi un’esistenza migliore.

In questo video tratto dal docufilm “Il Corpo dell’Amore” andato in onda su Rai3 è possibile vedere quanta delicatezza e tenerezza queste immagini trasmettono.

Io e Matteo eravamo abituati alla presenza delle telecamere perchè fin dal primo incontro, abbiamo ripreso ogni sessione affinchè il mio Tirocinio diventasse materiale didattico per tutti gli altri operatori OEAS.

Quando io e Matteo ci incontravamo sapevamo che i nostri dialoghi, i nostri gesti sarebbero stati ripresi e divulgati pubblicamente, ma questo non ci ha impedito di essere noi stessi.

Matteo ha mostrato coraggio nel dare autorizzazione per filmare il suo viaggio intimo, nell’esplorazione della sua affettività, corporeità e sessualità.

È stato molto probabilmente, il gesto concreto che riscattasse, tutti gli altri che, come lui hanno vissuto nella privazione eperenziale.

Purtroppo la mancanza di privacy, (devono essere sempre accompagnati da un Care Giver), influenza tutti gli uomini e le donne con handicap congenito motorio.

Tutto ciò che generalmente noi scopriamo negli anni dell’ adolescenza aloro viene negato, in primis dalla famiglia che non coglie alcuni bisogni.

Questo articolo nasce dal desiderio di informare che l’Assistenza Sessuale è uno strumento che offre supporto alle famiglie e alle Associazioni.

Sostiene genitori e responsabili di strutture assistenziali, a far fare un percorso esperienziale ai figli o agli assistiti, nella sfera affettiva e sessuale.

E

Vorrei informare inoltre che la mia esperienza è stata la prima in Italia, ma siamo in 16 ad aver intrapreso questa professione.

Per chi avesse piacere di guardare le difficoltà e le gratificazioni che questa scelta ha comportato nella mia vita privata e professionale, vi invito a guardare il Docufilm su Rai3 “Anna la prima volta”.

In conclusione, sono grata al Progetto Love Giver per aver vissuto un’esperienza con un ragazzo disabile.

l’Assistenza Sessuale a mio parere, ha una “definizione” inesatta ed equivoca qui in italia.

Mi ha dato la possibilità di conoscere da vicino e a “Toccare” una realtà che ignoravo, difficile da capire, se nessuno informa correttamente.

Ci tenevo inoltre a condividere una bella notizia (sarà poi approfondita in un altro articolo)

…Dopo 3 mesi dalla fine del percorso: Matteo a Marzo 2019 ha incontrato una ragazza e, per la prima volta si è fidanzato!!

Mi auguro che Matteo possa aver insegnato che non è necessario aspettare la soglia dei 40 anni.

Le esperienze affettive, corporee e sessuali, penso che sia meglio viverle quando ci sono le richieste.

Spesso si rimanda, perché mancano luoghi e professionisti dell’ intimità che accolgano le richieste delle famiglie o dei portatori di handicap .

Spero con tutto il cuore, che questo primo percorso esperienziale, vissuto da me e Matteo, e documentato in un film, possa richiamare le Istituzioni a prendere seri provvedimenti.

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio Blog e letto questo articolo.

Sarò felice di sapere cosa pensate di questa Nuova figura professionale

Lasciate pure un commento sarà molto gradito.

AnnA