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Un abbraccio non basta Intervista con Elena

Arriva un momento per noi genitori, che pur sapendo che sta arrivando, ci coglie sempre di sorpresa e in alcuni casi addirittura impreparati. Parliamo dell’adolescenza dei nostri figli.

Non è facile gestire con serenità la crescita dei nostri figli. Soprattutto per chi, come Elena ha un figlio adolescente che, oltre ad avere gli ormoni in agitazione, ha disabilità connesse al disturbo della personalità e un lieve autismo.

In questo video Elena si racconta, presentandosi con emozione, e colgo l’occasione per ringraziarla ancora una volta pubblicamente, perché non è facile superare la timidezza, e ammiro il suo coraggio perché condivide come me, la certezza che solo facendo emergere questi argomenti Tabù è possibile sensibilizzare le coscienze.

Inoltre la sua testimonianza potrà far sentire meno soli, altri genitori che vivono le medesime esperienze e ignorano la possibilità di rivolgersi a figure professionali in grado di supportare ed educare i loro figli per ciò che riguarda la salute e il benessere psicofisico, sociale, e sessuale.

Dal suo racconto emerge infatti la difficoltà di suo figlio che non riesce ad integrarsi e ad essere partecipe nel gruppo dei suoi compagni di scuola, nelle attività extra scolastiche.

Inoltre la difficoltà di trovarsi alle prese con un ragazzo adolescente di 16 anni che non si accontenta di un abbraccio affettuoso, viene raccontato in questo breve video👇

Grazie ad Elena, ho compreso più che mai, quanto sia fondamentale che io aiuti questi ragazzi in piena adolescenza a ricevere un supporto concreto dalla Scuola, dalle famiglie, dagli assistenti sociali, dalle strutture di accoglienza, che non riconoscono in primis i diritti che tutelano il bisogno di vivere le stesse opportunità dei loro coetanei.

L’intervista completa a fine articolo invece dura 27 minuti e vi farà sccoprire il viaggio che ha portato questa mamma a farsi molte domande, cercando poi le risposte nel suo mondo interiore, riconoscendo il suo orgoglio, attraverso la negazione per arrivare all’accettazione della malattia del figlio e i suoi bisogni educativi.

In attesa di un prossimo articolo vi ringrazio per avermi letto e vi saluto con un Abbraccio Cosmico!

AnnA❣